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TOUR

ESPLORANDO IL TERRITORIO

 

Nella vicina ALGHERO, nota come la Barceloneta sarda per il suo trascorso catalano, da visitare il Museo Sella & Mosca con testimonianze nuragiche, visita delle storiche cantine e degustazione finale, ma non solo: da non perdere una tappa al museo del Corallo ospitato in uno splendido edificio Liberty, alla Cattedrale di Santa Maria e alla necropoli Anghelo Ruju.  E ancora, passeggiare lungo i bastioni e le torri perfettamente conservate consente di immergersi nella storia di questa antica città. La sua storia è testimoniata dalle tante torri: Torre di Sulis, Torre di San Giacomo, Torre Maddalena, Torre Sant’Elmo, Torre della Lanterna, Torre della Polveriera e Torre San Giovanni, che ospita il museo della storia virtuale della città.  Da vedere almeno una volta nella vita le Grotte di Nettuno, raggiungibili in barca dal porto di Alghero o percorrendo una discesa di 654 scalini.

PORTO TORRES

Dal periodo romano a quello medievale: un passato glorioso che riemerge attraverso i siti archeologici, i suoi monumenti e musei. La città ha duemila anni di storia e si racconta attraverso i suoi tesori, uno scrigno impreziosito dalle bellezze naturali di una costa frastagliata, dalle spiagge, dal Lungomare di Balai e dall’isola dell’Asinara, ex colonia penale e oggi Parco Nazionale. Innumerevoli i luoghi della memoria, dell’arte, della cultura e della natura da non perdere: Basilica di San Gavino e complesso monumentale di Monte Agellu – Necropoli di Atrio Metropoli – Antiquarium Turritano (Direzione musei Sardegna) e colonia Iulia Turris Libisonis – Ponte Romano – Area archeologica e ipogeo di via Libio, 53 – Museo Andrea Parodi – Chiesa di San Gavino a mare o Balai Vicino – Chiesa di Santu Bainzu Ischabizzaddu o Balai Lontano – Museo del Porto e prima ferrovia di Porto Torres inaugurata nel 1872 – Torre Aragonese

L’ASINARA

 

L’Asinara è l’isola che costituisce l’esatta metà del territorio comunale di Porto Torres. È un Parco Nazionale. Ha un’estensione di 50,90 km². È la quinta isola italiana per estensione (escludendo Sicilia e Sardegna) e la terza sarda, dopo Sant’Antioco e San Pietro. L’Asinara ha potuto conservarsi in gran parte integra grazie alle vicende storiche che ne hanno determinato l’isolamento. L’uomo fu presente durante il Neolitico (domus de janas di Campu Perdu) e nel Medioevo (monastero camaldolese di Sant’Andrea; Castellaccio a Punta Maestra Fornelli), ma vi si insediò stabilmente solo a partire dal 1600, con una comunità di pastori e pescatori. Quest’ultima fu allontanata nel 1885, quando venne istituito il Primario Lazzaretto del Regno d’Italia, cui si aggiunse la Colonia Penale Agricola. L’isola divenne durante la Prima guerra mondiale campo di prigionia dei soldati austro-ungarici e, dagli anni ‘70 sino all’istituzione del Parco nazionale nel 1997, sede di uno dei principali carceri di massima sicurezza nazionali. Di queste vicende rimangono significative testimonianze: il borgo costiero di Cala d’Oliva, dalle basse bianche architetture; il sito di Cala Reale, con l’antico lazzaretto che funse anche da residenza occasionale dei reali di Savoia; l’area di Fornelli, dove insiste l’ex carcere di massima sicurezza a doppia corte e con celle disposte sui lunghi corridoi.

SASSARI INSOLITA – L’ARGENTIERA

Un villaggio minerario abbandonato e una cala su un mare unico. L’Argentiera è uno dei luoghi più avventurosi e ricchi di fascino che offre il territorio di Sassari. Qui un tempo si estraeva piombo, argento e zinco. A fine Ottocento il villaggio ha iniziato la sua attività, chiusa nel 1962, ma ancora oggi, per gli appassionati dell’archeologia industriale è possibile ammirare un luogo unico al mondo che fa parte del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall’UNESCO. Il tutto incastonato in una cornice di pietre argentate e su due ampie spiagge dall’acqua limpida e trasparente. L’impatto appena si arriva è di sicuro effetto. La laveria in legno pitch-pine, le costruzioni e la chiesetta, costruita negli anni Quaranta proprio in cima ad una lunga scalinata a dominare tutto l’insediamento, il cinema a pochi passi dal mare. Tutto qui ricorda che un tempo questo luogo era un microcosmo dove si lavorava e si viveva.

CASTELSARDO

Inizialmente Castel Genovese, divenne Castello Aragonese, di fatto, dal 1448, quando cadde, l’ultimo baluardo della resistenza dei Sardi ai conquistatori spagnoli. Cessato il dominio spagnolo, prende infine il nome di Castelsardo. Castelsardo è uno di quei borghi per cui occorre fare un po’ di fatica, ma che ripaga con scorci unici e viste mozzafiato. Si gira ovviamente a piedi, il centro storico alto è piccolo, e tutto si trova facilmente. Da vedere il Castello dei Doria, una vera e propria fortezza, imponente e solida, che caratterizza il paese, su cui percorrere il vecchio camminamento medievale che circonda tutto il borgo, e più in particolare i Bastioni di Manganella (dove si trova la bella area verde dei Giardini del Castello). Qui si può godere l’aria di mare e viste davvero magnifiche sulla costa e sul mare aperto. E ancora da non perdere, il Museo dell’Intreccio Mediterraneo (MIM) che raccoglie la storia e la tradizione dell’arte della cestineria, tipica della Sardegna e di diverse altre zone del Mediterraneo. Con maestria venivano e vengono intrecciate fibre e foglie vegetali per creare li paneri, i tipici cestini di tutte le forme che si trovano anche nei negozi di souvenir e in giro per il borgo, ma anche setacci, canestri, corbule, e su fassoi, le tipiche imbarcazioni di canna che venivano utilizzate per la pesca lacustre. Il museo si trova all’interno del castello.  La Concattedrale si trova sul promontorio che si getta in mare aperto, da dove la vista è spettacolare, e la Torre di Frigianu, sull’omonima spiaggia, una torre di 13 metri costruita come avamposto difensivo durante la dominazione spagnola; una meravigliosa vista sulle casette e sul castello del borgo.

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